mercoledì 21 maggio 2014

ANTONIO MARINO PRIMO PARTENTE DEL 2014


TRA QUALCHE GIORNO L'AVVENTURA ANCHE PER 


ANTONIO MARINO, ANNI 49, CAGLIARI

Che grande piacere mi fa la presenza a questa avventura dell'amico Antonio, geologo e gran conoscitore del territorio. Molto stimato qui in Sardegna da tutti i biker per la sua disponibilita' e il desiderio di far conoscere agli appassionati i sentieri piu' spettacolari di questa isola. E' sicuramente il Biker che ha promosso e ampliato l'utilizzo della MTB nell'entroterra sarda. E' l'esploratore Sardo per antonomasia. Un'amicizia nata spontaneamente nei primi anni del mio arrivo in questa speciale isola. Antonio mi ha fatto sentire come se fossi a casa e me l'ha fatta conoscere in tutti i suoi aspetti e angoli nascosti. Molte avventure assieme e alcuni viaggi extracontinentali hanno rafforzato il piacere di coltivare questa amicizia.

Grazie Antonio per aver accettato la sfida del Naturaid Sardegna Extreme Explorer, ancora una volta assieme per vivere una nuova emozione nella "nostra" isola



PARTENZA PREVISTA PER IL 5 GIUGNO ALLE ORE 22:00



L'INTERVISTA


Com'è nata la tua passione per la MTB? E' nata circa 15 anni fa, coinvolto da alcuni amici con cui condividevo un'altra attività sportiva, l'arrampicata  o free climbing alla quale ho dedicato più di 20 anni,  e, per provare, facevo qualche uscita in mtb una tantum con loro. All'inizio riuscivo a conciliare entrambe le passioni poi la cosa poi ha preso un'altra piega quando è nata Chiara, la prima figlia, e il tempo da dedicare allo sport si è ridotto. La mtb si sposava meglio con questa esigenza. Poi è arrivata Sardinia Mountain Bike e il modo di vedere e vivere la mtb è cambiato.

Quali sport pratichi? Attualmente esclusivamente la mtb. Ormai solo molto raramente faccio qualche incursione in parete.

Come sei venuto a conoscenza di questa avventura? Ho seguito il suo nascere e prendere forma grazie all'amicizia con il suo ideatore e al fatto di avere il privilegio di vivere in Sardegna, dove si svolge. Ho seguito poi tutte le prove degli atleti che l'hanno già fatta con alcuni dei quali avevo già fatto qualche altra esperienza.

Cosa ti ha spinto a iscriverti a questo evento estremo? La mia insanabile voglia di misurarmi con me stesso cercando di trovare e superare ogni volta quel limite, la tipologia di gara dove sai di essere solo e poter contare solo su di te, il territorio spesso selvaggio che attraversa... sono solo alcuni.

Hai già fatto qualche esperienza simile? Ho partecipato al Naturaid Trentino dove però dopo 209 km, sono arrivato in ritardo ad un cancello orario e la gara è finita lì. Poi ho fatto diverse marathon e gare di lunga distanza in Italia e all'estero come  la Black Forest ultra bike marathon in Germania, la Dolomiti super bike, la Marathon del Montello, la Salkammergut trophy in Austria, per citarne alcune. E poi ci sono i diversi viaggi fatti in mtb e in autonomia di cui i più recenti in Giordania e in Patagonia. Questa esperienza che dovrò affrontare però è qualcosa di molto diverso.

Perché ti avvicini ad un'avventura così insolita e particolare? Come ho detto, sono affascinato dal mettermi alla prova in qualcosa di estremo dove so di poter contare solo sulle mie possibilità, sia fisiche e psicologiche che tecniche e organizzative. Questa gara è l'essenza dell'avventura.

In che modo ti sei preparato, quali sono stati i tuoi allenamenti e in che situazioni? Sono un pò in ritardo con gli allenamenti ma sto cercando di recuperare, ancora ho circa 1 mese, dovrò farlo bastare. Sto cercando di uscire almeno 4 giorni la settimana con percorsi di 70-80 km e almeno un giorno con percorrenza ultra tra i 130 e i 200 km, questi ultimi su asfalto ma sempre in mtb.  Per mancanza di tempo ogni tanto vado al lavoro in bici, che non è proprio dietro l'angolo, sono circa 100 tra andata e ritorno; quando faccio questo parto alle 4.30-5.00 del mattino.

Cosa pensi di portare con te per la tua sicurezza e per la riuscita stessa avventura? Per ciò che riguarda la bici prenderò la scott spark biammortizzata con escursione da 120 mm, abbastanza leggera, il percorso ha diversi tratti molto sconnessi e difficili, credo sia il mezzo più adatto; penso anche al confort, considerato le tante ore in sella che dovrò affrontare. Monterò un portapacchi con attacco al reggisella e un sacco tubolare stagno dove metterò sacco a pelo, abbigliamento di ricambio, giacca a  vento; poi un borsello da manubrio e un'altro da mettere nel telaio, per attrezzature, piccoli ricambi, viveri, integratori di magnesio e potassio e piccoli oggetti; uno zaino idrico con 2 L d'acqua abbastanza capiente anche per mettere viveri e attrezzi; borraccia, gps, con batterie, batteria tampone ad alta efficienza, cellulare che è anche gps, macchina fotografica, due luci per la progressione notturna e una terza sul casco con relative batterie, carica batterie.

Come sarà la tua alimentazione durante l'avventura? Sarà prima di tutto continua mentre pedalo. A base di pane, frutta secca, integratori salini sopratutto magnesio, biscotti, ecc. Spero di fare qualche sosta, attraversando i paesi in orari consoni, in qualche locale per un bel piatto di pasta o una pizza 

Come affronterai l'avventura e quale sarà la tua strategia? (soste, ritmi, dormite) Penso che partirò la notte in modo da fare più km possibile e affrontare il supramonte, da Oliena in poi, di giorno.  Il ritmo non sarà comunque troppo tirato, dovrò valutare bene le energie commisurate alla notevole distanza e dislivello. Le soste per riposare  saranno brevi (3-4 h) e ridotte al minimo (2-3). Altre soste saranno necessarie per acquistare qualcosa da mangiare e bere nei paesi e, se possibile, per mangiare qualcosa di caldo in qualche locale.

Per completare i 480 km e superare tutte le situazioni d’ambiente e climatiche, montagne, discese, colline, zone aride, desertiche, freddo e caldo, la tua bici come è attrezzata e il tuo abbigliamento quale sarà? Abbigliamento semplice, siamo a fine maggio, non dovrebbe fare molto freddo. Un completo maglietta e salopette corto con gambali da usare in caso di freddo o la sera, maglia intima tecnica. Un ricambio completo con una giacca a manica lunga e una giacca a vento. Per quando mi fermerò a riposare un sacco a pelo in piuma leggero e poco ingombrante con un materassino tecnico gonfiabile minimale (250 gr). Attrezzi e ricambi vari (chiavi esagonali, pinze, cacciavite, smagliacatena, falsamaglia, forcellino, 2 raggi, fascette in nylon, due camere d'aria, kit per riparare i tubless, ecc.)

Vuoi raccontare le cose più significative che hai fatto? (curriculum) Non credo di poter vantare un grande curriculum, in quanto pur avendo partecipato a varie gare e viaggi/avventure non ho mai guardato alla performance, forse anche perché non sono tagliato per la "velocità", però so di avere una buona "resistenza" alla fatica e cavarmela nei percorsi tecnici e questo mi porta a prediligere percorsi/gare di questo tipo.
Tra le gare di lunga percorrenza a cui ho partecipato ci sono:
·         2009        Marathon del Montello                                           115 km          3.000 m disl.
·         2010        Trasvesubienne (Francia, gara extra tecnica)           85 km            3.300 m disl.
·         2010        Naturaid Trentino (interrotta)                                   209 km          ???
·         2011        Black Forest ultra marathon (Germania)                  116 km          3.150 m disl.
·         2012        Dolomiti super bike (Trentino)                                 120 km          3.800 m disl.
·         2013        Salzkammergut (Austria)                                       215 km          7.300 m disl.
Alcuni viaggi/avventure in autonomia:
·         2009        Marin-raid 2009 (da Olbia a Pula-Sardegna)             500 km          13.000 m disl.
·         2011        Giordania (da Hamman a Acaba)                            550 km          18.000 m disl.
·         2012        Marin-raid 2012 (da Alghero a Cagliari-Sardegna)  470 km             11.000 m disl.
·         2013        Patagonia (El Chalten-Hushuaia)                            1.300 km        32.000 m disl.


Cosa consigli a tutti coloro che vorrebbero fare qualcosa di estremo, ma non hanno il coraggio di provarci? Ognuno prima di tutto deve sentirlo, avere quello stimolo istintivo che lo attrae verso l'avventura, verso il proprio limite, verso l'ignoto. Tra questi c'è chi va alla ricerca  e chi si blocca per vari motivi (paure, sconfitte, poco tempo, legami affettivi, poca conoscenza delle proprie capacità o peggio, l'essere convinti, erroneamente, dei propri limiti.  Per queste persone che comunque sentono lo "stimolo", consiglio di provarci, almeno una volta, magari all'inizio con la compagnia di uno o più amici e poi... se sono rose fioriranno

AUGURI E BUONA AVVENTURA

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